Noi di King’s ci impegniamo quotidianamente affinché la nostra storia centenaria venga diffusa e tramandata. Una storia di passione e serietà. Un impegno il nostro – quello del prosciutto – che diventa patrimonio comune, da condividere nel pieno rispetto delle persone che con noi lavorano e del territorio dove operano e vivono. Un rispetto necessario per far sì che i nostri prodotti non siano solo qualcosa da portare in tavola ma diventino un simbolo inequivocabile di tradizione ed espressione vera e viva del territorio che ne ha dato origine.
E di tutto ciò noi di King’s abbiamo dato numerosi segni tangibili nel corso degli anni con diverse iniziative. Dalla più recente “porte aperte a Sossano”, per avvicinarci ancor di più alle persone e al territorio, all’appetitoso concorso culinario “Prosciuttando”, che vede il coinvolgimento degli chef della FIC (Federazione Italiana Cuochi) per la promozione e l’interpretazione del prosciutto nella gastronomia moderna. Il tutto, mantenendo attive quelle collaborazioni con gli enti locali e con le realtà che operano per la promozione turistica del territorio, la vicinanza ai giovani e alle scuole, con le visite delle scolaresche che da sempre offriamo. Sono piccoli esempi, questi, di come una grande azienda, dove però prevale ancora una forte manualità ed una grande passione, può diventare una realtà vivente e pulsante all’interno di un sistema socio-culturale più ampio. King’s che ha ancora il sapore di una famiglia, dove l’artigianalità è tuttora molto radicata ed è questo l’elemento distintivo. Una filosofia produttiva che sposa i desideri del consumatore, sempre più attento alla qualità dei prodotti e alla loro realizzazione, con una produzione sempre più importante, che ci ha portato a superare gli 800.000 pezzi all’anno, ma con la cura e la dedizione di sempre. È questo il nostro impegno, e ne siamo orgogliosi. Così come siamo convinti che la meccanizzazione non possa ancora competere con il sapere di mani esperte.